domenica 3 febbraio 2013

Un altro piccolo-grande miracolo del San Pedro

From: magababa67@hotmail.com
Subject: Un altro piccolo-grande miracolo del San Pedro
Date: Tue, 25 Dec 2012 22:28:00 +0000

Sono stati giorni duri e intensi…
organizzare 3 uscite con i bambini del carcere, l’incontro con i professori e i genitori nel carcere, e poi 3 giorni di avvenimenti importanti per le feste natalizie: Il gruppo teatrale “Trono” di El Alto, l’uscita per il laboratorio creativo al Centro Simoni I. Patiño, l’esposizione dei lavori dei bambini con genitori, il pranzo di Natale con i detenuti e poi la festa di Natale del Centro Educativo e la messa della Vigilia, preceduto dalle prove del coro due volte alla settimana….il tutto condito con i problemi per il mio visto in Bolivia e la redazione della relazione trimestrale e quella annuale per il Ministero de Gobierno (24 e 35 pagine l'una...)… AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!! AIUUUUUTOOOOOOO!!! Diciamo che è stato un surplus esagerato di stimoli (alcuni abbastanza stressanti!), che però hanno dato, alla fine, dei frutti dolcissimi!

E’ stato bellissimo proporre tante attività “alternative” per i bambini. Ogni giorno i niños mi chiedevano “Oggi cosa c’è in programma ??” Sembrava veramente un turbinio di novità, che anche i bambini facevano fatica a seguire!!! Ma che bello!!!



Sicuramente la Vigilia di Natale, con il consueto pranzo insieme ai detenuti e la messa alla sera con il coro dei niños è stata la giornata più bella. Hanno partecipato al pranzo quasi 30 persone, con le lasagne di Lucio e la musica di Jose che ha allietato l’incontro: alla fine mi hanno obbligato a cantare “Cambia todo cambia” , (che sembra essere realmente il nostro inno alla vita e alla possibilità di cambiamento, di resurrezione), a suon di grida generali e irrifiutabili “BAR-BA-RA!!!! BAR-BA-RA!!!”…hanno partecipato al pranzo anche Marcello, Massimo (due miei ex collaboratori quando facevo volontariato con i chicos de la calle, 10 anni fa’) e Vera che ha prestato volontariato nel nostro Centro Educativo per quasi un anno nel 2008. Inutile dire che è stato veramente, come sempre, bello e commovente “stare”, condividere con i miei galeotti la Vigilia di Natale, e gli auguri scambiati di persona uno per uno con un abbraccio e un piccolo discorso personale, sono stati quello che di più sincero e profondo si possa esperire, quasi un ingenuo esorcismo, un rito di benedizione spontaneo… il gruppo dei pranzi del sabato è iniziato quasi due anni fa’, e ora sembra davvero un momento indispensabile, un appuntamento “atteso” “indispensabile”, che culmina con il pranzo di Natale…una ciurma di pirati, un’accozzaglia di strani individui (me compresa!!!)….narcotrafficanti, truffatori, semplici ladruncoli, killer, stupratori, terroristi, innocenti ingiustamente accusati di reato e prigionieri politici, tutti insieme senza inutili pregiudizi (a parte qualche campanilismo di genere) che si ritrovano per “stare insieme”, godere insieme di un attimo “leggero”, “vero”, fuori dalla angosciante dimensione psicologica della reclusione, attraverso la condivisione…qualcosa di unico e speciale che sono felice di vedere realizzarsi all’interno del San Pedro! E ancora ho come la sensazione di aver colto nuovamente il senso del Natale: una nascita e una rinascita, individuale e collettiva. Che potenza!!!



Due teglie di lasagne sono state accuratamente “sporzionate” e confezionate per i detenuti in Muralla (la sezione di isolamento). Io e Vera ci dirigiamo verso la zona dei “paria” dei detenuti…non siamo ancora entrate che già qualcuno grida “La hermana Barbara ha venido!!!”, e sbucano dai rifugi di mattoni e macerie gli “ammurallati”, sporchi, feriti, malati, puzzolenti… “La hermana Barbara nunca se olvida de nostros! Siempre nos visita en Nochebuena!” dice un chico al poliziotto che ci sorveglia, e che guarda con aria incuriosita, sospetta e divertita nello stesso tempo, la non calanche con la quale io e Vera, due grigas, abbracciamo e “battiamo un 5” alla fauna che rapida arriva a ricevere il suo regalo di Natale! Facciamo due chiacchiere con i detenuti in isolamento e ancor di più sento che veramente sono nel posto giusto al momento giusto…non per loro, MA PER ME, che ricevo da queste persone il messaggio di stare facendo realmente quello che nella mia vita voglio e posso fare! Donare un po’ della mia fortuna a chi di fortuna, affetto, senso di sicurezza, non ne ha mai avuto!



La piccola Chela, terribile e indomabile, ha portato il Niño Jesus all’altare, adagiandolo nel presepe della Cappilla, con gioia e orgoglio, con una devozione e un senso di responsabilità che non le avevo mai visto addosso…le ho chiesto se voleva andarsi a sedere vicino alla nostra educatrice Marilia durante la messa, perché lei non faceva parte del coro, ma lei mi ha risposto che voleva stare vicino a me, in mezzo ai cantori. E’ stata bravissima e, cosa assolutamente impensabile, non ha molestato come al solito chi le stava vicino: attenta e interessata alla messa, al gruppo musicale, alle canzoni che abbiamo cantato…ogni tanto sbadigliava stanchissima stendendosi sulle mie gambe e facendomi le coccole, ma ha tenuto duro fino alla fine del rito, quando con gli auguri di Natale, ho dedicato “Gracias a la vida” ai detenuti, alla vita che ci da la possibilità di sbagliare, correggere i nostri errori e migliorare noi stessi attraverso l’esperienza, le relazioni, la crescita interiore, e ringraziando personalmente proprio loro, per darmi la possibilità di riflettere ogni giorno su me stessa e per farmi sentire “dentro” il senso del Natale.



I dieci metri dalla Cappilla al cancello di uscita dal carcere sono di nuovo immersa negli abbracci e gli auguri dei detenuti…un Natale pieno, così carico di amore e' davvero un’altro piccolo-grande miracolo del San Pedro dentro al mio cuore!

Un abbraccio pieno di affetto e amore a tutti voi:

La vostra Barbara


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