Buongiorno a tutti!
Stamattina ho pensato di riassumere qualche pensiero sulla "relazione d'aiuto", relazione che quotidianamente sento personalmente e che mi soffoca quando non sono in grado di metterla in atto.
In queste settimane di assenza dal kinder e quindi dallo stesso San Pedro, ho potuto conoscere altre realta'...come quella per esempio di Alto Beni. Sono tutte realta' o mondi dove le "persone" sono il nuclo centrale del viversi li'.
Le persone permettono la presenza stessa della vita, e la vita è viva nelle relazioni e nel coivolgimento totale di tante particolarita' personali e individuali. Quando ti metti in ascolto e ti poni in relazione ad una persona, indipendentemente da cio' che è stata o che ha vissuto, senti empatia nel momento in cui emotivita' e persona provano ad entrare nel suo mondo presente ma anche passato.
Bhe' non e' cosa semplice quando il limite princiapale qui' in Bolivia prima di tutto e' la lingua, quindi non poter comunicare qualcosa di piu' profondo e costruttivo diviene ostacolo e delusione. Ma altra componente è il linguaggio corporale e visivo, le tue espressioni e il tuo linguaggio immediato divengono facilitatori nello trasmettere "preziosita'" comunicative e conoscitive.
In quelle due giornate dove ho potuto apprezzare nuovi mondi e nuovi modi di pensare e di fare, mi sono subito ritrovata in un'altra dimensione: quella delle persone del San Pedro.
Mondi di altre circostanze rispetto alle nostre quotidianita' stabili e ben costruite in routin lavorative, familiari e amicali.
Mondi pero' dove i protagonisti sono persone come noi, persone che ho incrociato nel mio percorso come le stesse che ho incontrato nella mia vita vissuta fino ad ora.
Tutto ruota intorno alle persone con le quali incominciamo un percorso relazionale e comunicativo, e in alcuni casi sono persone che hanno bisogno di aiuto e di presenza pura.
L'aiuto è legato alla relazione e alla comunicazione, l'aiuto è strettamente connesso alla presenza di un'altra persona.
Sia nel carcere che fuori dal carcere ci sono persone che quotidianamente aspettano qualcosa o qualcuno che li accolga e che li ascolti. "Di' a qualcuno che sono qui!"....(grazie Barbara per questa tuo regalo) o semplicemente avere "qualcuno" che sappia delle loro "voci"!!!!
Sapere significa anche che esistono ascoltatori, ascoltatori che hanno possibilita' umana di scegliere cosa sia piu' giusto fare della propria vita.
Indispensabile è rendersi consapevoli di un elemento fondamentale: il tempo.
Il tempo permette all'incontro di divenire relazione e legame, quando "incontri" persone che hanno evidentemente bisogni primari, quello dell'accoglienza e dell'ascolto, si deve ponderare nel miglior modo possibile il proprio dare. E' facile che l'altra Persona si leghi sensibilmente a te, che si leghi in maniera forte e sviscerale e che idealizzi in te una forte speranza ....bhe' il tempo permette una maggiore conoscenza interpersonale, permette di avere una base e "spazio relazionale" dove certe dinamiche riescono a decifrarsi e a situarsi in maniera piu' razionale e comprensibile.
Il mio tempo qui a La Paz e nel carcere del San Pedro si e' rivolto principalmente ad un'interesse particolare: i bambini.
La bellezza di questa esperienza è data anche dagli incontri che ho potuto avere all'interno di queste mura, incontri con persone (detenuti) che mi hanno dato modo di riflettere e di godere di tanti pensieri e di tante storie di vita: godere in senso positivo e auto-costruttivo. Assaporo nel momento in cui sono li' presente, quando parole e immagini vengono alla luce grazie ad un'apertura che proviene da una persona internata! Non e' semplice ascoltare e inglobare...fai i conti con te stessa e con il tuo modo d'essere.
Lo Senti intensamente questo peso di "onnipotenza", senti arrivare sensazioni che non vorresti mai avere e questo continuo ascoltare aprendoti poi nella comunicazione diretta rischia a sua volta di farti sentire come su di un piedistallo dove tu "persona esterna" o tu volontario sei voce "unica", mentre tu persona priva di liberta' ti attacchi a questa e la idelizza giorno dopo giorno come "qualcosa" che ti attrae...ma poi tutto cio' purtroppo finisce e si ritorna a casa...
Si rischia comunque di innescare speranze e attaccamenti..
...non essere consapevole del tempo e di come lo si donera' effettivamente, si rischia di sottovalutare l'importanza della "conoscenza" che sta avendo luogo: tenere ben presente quali siano i tempi e quindi l'effettiva continuita' della relazione d'aiuto ma anche del semplice legame è molto importante per le molteplici complicanze che possono avvenire poi nell'abbandono....
Le persone del San Pedro hanno bisogno di nuovi scuarci di vita. Hanno bisogno penso di nuove speranze per un domani...fuori da quelle mura: mura di isolamento ma anche mura di una PICCOLA CITTA'.
Citta' dove sembra che la quotidianita' sia realta' normale e ben circoscritta. Fuori e dentro, passato e realta' presente si mescolano in un disegno particolare; si' ìl San Pedro è spazio di corruzione e di illegalita', ma anche luogo di persone che conducono una vita lontana da questo stile e da questa devianza.
Percorsi di relazione sana se esistono sono veramente poche e isolate ma in due persone speciali si possono riconoscere: Barbara stessa ne è parte e lei stessa insieme alla presenza di Padre Filippo per ben 10 anni li hanno saputi valorizzare con la loro presenza. DARE FIDUCIA E RESPONSABILITA' sono pilastri di un percorso che puo' regalare PENSIERI NUOVI a persone recluse.
L'ex-detenuto è molteplicita' di vissuti. Oltre a quello della detenzione c'è anche quello di una serie di conoscenze e di legami altri (fonte di ridimensionamento emotivo e qualitativo nell'approccio alla propria vita).
L'uscita e la liberta' fuori da quelle mura possono destabilizzare la persona stessa....
il "passato" di detenzione è contenimento e vissuti, il "presente" è da ricostruire!
Il presente e questa nuova liberta' sono nuovi preziosi per la persona ma è necessario che ci sia gia una base dalla quale partire, e' necessario che ci sia qualcuno o qualcosa che li sappia accogliere e dargli punto di PARTENZA sufficientemente sicuro e tranquillo: il lavoro è fonte di autostima, di riuscita, di concretezze sia economiche che relazionali.
Una Persona è parte del suo "sentirsi vivo" quando si sente REALIZZATA!
Il realizzarsi nasce da sostentamento personale e dalla coltivazione di passioni proprie: se non godi di una base iniziale e di appogio fisico-psichico tu ex-detenuto /persona sola è facile che venga rapito da un forte senso di inadeguatezza e di frustrazione.
E' importante non sentirsi solo e benefico è sapere che c'e qualcuno che ti stia aspettando e che sia in grado di comprendere difficolta future.
Il percorso post-penitenziario è complicato e forse di piu' se una persona dentro al carcere ha condotto strade autodistruttive e controproducenti per la propria salute psico-fisica.
Le realta' personali dentro ad una istituzione totale possono aggravarsi come invece possono migliorare se la fortuna regala "incontri" e relazioni dettate da DIALOGO AFFETTIVO, EMOTIVO E COSTRUTTIVO....
Il contesto nella sua complessita' e la persoa nella sua molteplicita' divengono un'insieme concreto di particolarita' da osservare e da "accogliere" con grande sensibilita' ma con forte senso di aiuto responsabile e ben coltivato nel presente carcerario, e nel futuro "libero".
Ho sempre riflettuto suelle carceri e su come si potesse lavorare al suo interno...è realta' dove si riversano problematiche e/o speranze altre. Non e' solo contesto chiuso, non si puo' pensarlo come problema ma il carcere dovrebbe essere pensato come TEATRO dove gli spazi e le relazioni divengano condivisione di impegni, ruoli professionali, riflessioni "insieme a...", percorsi da contenuti terapeutici e di integrazione effettiva nella societa' e nella "grande" famiglia che un giorno i detenuti andranno a vivere da persone ex-detenute.
Percorsi relazionali si' dai contenuti terapeutici ma sottolineo l'essenza di ascolto e di presenza come "neutralita' di giudizio", terra fertile di insegnamento-apprendimento RECIPROCO.
Non l'imposizione di percorsi ma trasmissione di modalita' relazionali che diano immagine di flessibilita' in base a situazioni vissute in quel momento, con quella persona e per quella persona.
Chi decide di aprirsi ad un'esperienza e ad un impegno di aiuto e' necessario a parer mio assumere un determinato ruolo:
- Essere punto di riferimento (IO CI SONO)
- posizione di ascolto personale
- relazionarsi con dialogo e umanita', non ricercare nella relazione d'aiuto obbiettivi fissi da raggiungere ma sostegno effettivo ed affettivo nel momento in cui c'è rischio di "cadere";
- comprendere e aprirsi ai perche' delle possibili difficolta';
- incentivare la relazione con pensieri comuni e rendersi consapevoli insieme di COSA SIA IMPORTANTE E DI COSA SIA NECESSARIO RICERCARE PER SOLLEVARE NUOVI SENSI DI VITA.
Non ho mai creduto in soluzioni pre-definite o in ricette immediate e gia' pensate da chi si prende cura di una persona....ma credo in un tipo di aiuto:
legato al viversi insieme a...e nella condizione di....'
Ho trattato qua' e la' qualche mio pensiero, questa e-mail l'ho iniziata ben tre giorni fa ma...sempre mi e' difficile piacermi nella mia scrittura, non la amo e di certo non me ne stimo ma desidero ogni tanto farmi sentire...
Il Progetto di "Casa Solidaria" cerca di prendere forma e cerca di essere letto tra queste righe:
credo fortemente nelle tante possibilita' che questa "casa" possa dare a queste persone uscite dal San Pedro
credo nelle positiva presenza delle persone che ci andranno ad abitare
desidero che alcuni ex-detenuti vivano finalmente un "senso di famiglia" e che sentano questa "famiglia"
desidero che la gente capisca che attorno a questo progetto ci sia veramente tanta voglia di costruire e di coltivare "qualcosa" che questo Paese (Bolivia) non riesce a donare al suo POPOLO.
La Bolivia ha un sacco di risorse e tante qualita' paesaggistiche, le persone la stanno abitando ma la maggior parte di esse è piegata da un sistema che non le vuole "sentire" e "ascoltare";
le persone "emarginate", isolate e soprattutto le persone che stanno pagando chissa' per quale motivo e per quale colpa non meritano tale pena;
si le persone possono cadere e rialzarsi mille volte, possono commettere errori e nuovamente ritornare su quelli passati ma se non si riflette sulla causa di tali comportamenti non riusciremo mai a guardarci in faccia e prenderci qualche responsabilita':
perche' non pensiamo mai a cosa effettivamente doniamo ai nostri figli o alle persone che ci stanno attorno?!
se fin dall'infanzia riceviamo "amore" e viviamo "amore" nelle sue tante particolarita' allora cresceremo in esso e vedremo con i suoi occhi no?!!!
se fin dall'infanzia viviamo nel buio e all'ombra di violenze, di maltrattamenti o di esempi pessimi ....o quotidianita' prive di relazioni sane e ben sicure che solo la tenerezza di un genitore ci puo' dare, come potremmo vedere la "vita"? che significato le potremmo dare se non quello di una qualsiasi dipendenza da atti o da comportamenti che non siano quelli della devianza e dell'auto-distruzione o auto-inflizione?
(Bhe' è ovvio che un pensiero sulla Societa' come grande Famiglia si ricollega a tutto cio'!)
Un abbraccio forte!
Ciao ciao la vostra Consu
Saluti a tutti.
RispondiEliminaSono qui per condividere una breve testimonianza al mondo su come il dottor Okosu mi aiuti a riavere mia moglie. Ho amato molto mia moglie
ma lei ha dato per scontato il mio amore e ha deciso di andarsene. è andata a divorziare. Sconosciuto per me che stava vedendo un altro
l'uomo già Ma poi ho scoperto e non è stato davvero facile per me. Era troppo tardi perché lei se n'è già andata. Ho provato molti mezzi per riaverla ma inutilmente. Fino a quando ho incontrato Dr Okosu su internet ho visto diverse testimonianze su come ha aiutato diverse persone con i loro problemi. Quindi ho deciso di contattarlo. Sono felice che oggi sia riuscito a riavere mia moglie e il mio matrimonio sia felice ora che mia moglie ora mi ama di più e svolge il suo dovere come dovrebbe essere una buona moglie.
Questa è una delle mie promesse a te, Sir Okosu, in quanto ho promesso di condividere al mondo le tue buone opere. Puoi anche contattarlo per qualsiasi tipo di aiuto. Aiuto coniugale, aiuto nella relazione, vincere una lotteria, problemi di salute. Ecco la sua email:
drokosu01@gmail.com
Per favore aiuta a condividere questa testimonianza in quanto può essere utile alle persone intorno a te .. Grazie e Dio benedica mentre condividi.
La mia vita è piena di felicità da quando ho contattato DR Padman per chiedere aiuto quando l'amore della mia vita si è rotto con me circa 3 mesi fa da quando ho contattato DR Padman il vero incantatore che non puoi credere che il mio amante sia tornato esattamente 3 giorni, ha detto e ora viviamo felici come mai prima d'ora ed è il migliore incantatore di incantesimi che io abbia mai conosciuto e se sei là fuori che ha lo stesso problema, contattalo padmanlovespell@yahoo.com
RispondiEliminaDr. Agbazar - un grande uomo, questo dottore mi aiuterà a recuperare la mia amante Jenny Williams, che ha rotto con me con il suo potente incantesimo 2 anni fa, e oggi è tornata da me, quindi se hai bisogno di aiuto, contattalo via e-mail: ( agbazara@gmail.com ) o chiama / WhatsApp +2348104102662. E risolvi il tuo problema come me.
RispondiElimina