domenica 3 febbraio 2013

Rientro a La Paz!


From: magababa67@hotmail.com
Subject: Rientro a La Paz!
Date: Sat, 1 Dec 2012 22:51:42 +0000


… quasi quasi spengo il telefono… da quando sono arrivata è il primo momento (e sono le 17,00 di sabato pomeriggio, 1 dicembre!) che mi fermo un attimo a raccogliere le idee! Due settimane e piú sono davvero volate, nel turbinio degli impegni e delle attività con il Centro Educativo...veramente una catena continua!

Sono alla finestra della nostra casina in Plaza España e l’Illimani gioca a nascondino tra le nuvole, lasciando intravvedere le appendici imbiancate dalla nevicata di ieri…ED E’ ESTATE!!!!

Come sempre l’accoglienza del San Pedro non ha uguali…facce vecchie, nuove, “ripescaggi” vari: tutti fanno capolino per un saluto e un abbraccio. Il primo giorno ci ho messo più di un’ora ad arrivare dal cancello di ingresso al Kinder (e lungo il tragitto si sono accumulate richieste, emergenze, varie ed eventuali sufficienti a darmi lavoro per un anno! :), ma ho voluto salutare per bene tutti, prevedendo che nelle settimane a venire il lavoro con i bambini sarebbe stato tanto e che non avrei avuto tanto tempo per i galeotti. Come sempre la doccia di germi e variegate patologie ha messo a prova il mio sistema immunitario che ha retto egregiamente la pioggia di saliva, alitate veramente insostenibili, strette di mano e abbracci umidicci e “immondiziosi” che condiscono “l’insalata” dei saluti sampedrini…la grande emozione e la gioia di essere di nuovo in mezzo ai miei galeotti e i miei piccoli delinquenti è più forte di qualunque attacco batterico!!! Poi entro finalmente nel Kinder…i bambini mi hanno investita letteralmente, agitandosi e gridando come scimmiette, saltandomi al collo, tirandomi la giacca, baciandomi dappertutto…mamma mia che tenerezza! Due bambine mi hanno messo in mano un bigliettino rosa: un grande cuore con sotto scritto “Hermanita Barbara, gracias por volver! Te quieremos mucho!”. Questo abbraccio a 360° mi ha stordita, inebriata, riempito il cuore fino all’ultimo angolino sperduto…alla fine, ovviamente sono caduta col culo per terra e i bambini tutti addosso!!! Fantastico!!!!



Sono uscita da poco dal carcere dove si è tenuto il consueto pranzo con il gruppo di detenuti che devo dire, si sono dati tutti da fare: Armando il messicano alla parriglia (sapientemente insaporita tutta la notte da Jose), Javier il colombiano al forno con patate e salsicce e Rafael, il nostro cuidador, alla pentola a pressione con il riso; io mi sono zuzzata il lavaggio dell’insalata sotto l’acqua gelida dei rubinetti del patio di San Martin (mani viola in ipotermia per mezzora!!!!). Infine Rodrigo lo spagnolo, con la sua mujer mi hanno aiutato a lavare i piatti e due o tre ospiti della sezione Pinos hanno minuziosamente pulito il Kinder per non lasciare alcuna traccia. Abbiamo mangiato tutti a quattro ganasce e fatto tante chiacchiere, anche se il clima era un po’ mesto…quando ho tirato fuori il tamburo per accompagnare Jose alla chitarra, simultaneamente tutti noi abbiamo pensato a Felipe Costa, scomparso lo scorso giugno… Quel tamburo che per tanti sabati era stato toccato quasi esclusivamente da lui, sembrava parlasse!

Devo dire che il vortice di attività del nostro Centro Educativo mi ha subito “inglobata” fina dai primi giorni dal mio arrivo. Abbiamo già fatto due uscite con i bambini, e per il mese di dicembre ce ne sono in programma altre due, oltre alla ormai immancabile festa di Natale che si terrà il 19 dicembre, questa volta nel patio della nostra amata sezione “San Martìn”. Dalla prossima settimana ricominciano le prove del mitico coro dei bambini per la messa di Natale…come diceva qualcuno: comunque vada, sarà un successo!

Un piccolo episodio, tenero tenero, che mi ha colpito ed è stato un regalo per questo Natale e per tutti i Natali a venire: l’altro giorno, fatti salire i bambini sul bus per l’escursione (era il turno dei piccolini dai 4 ai 6 anni), sotto gli occhi incuriositi e divertiti del poliziotto del carcere, si sono affacciati tutti dai finestrini allungando le braccia richiedendo tutti, uno per uno, di darmi un bacio (due, tre, quattro…) e un abbraccio: “Yo tambièn! Yo tambièn!”…con quelle loro manine allungate e i loro visini sorridenti mi hanno quasi fatto piangere dall’emozione. Una bambina non mi voleva lasciare andare, sporgendosi dal finestrino, stringendo il suo faccino contro il mio e cingendomi il collo e mi diceva “Gracias hermana Barbara por estar aquì! Te quiero mucho!”…



Insomma: cosa voglio di più dalla vita? J Sono felice di essere qui!

Un abbraccio a tutti dalla vostra Barbara


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