martedì 16 giugno 2020

Come su un treno

18/01/2020

C’era il mio fidanzato storico che spesso, di fronte alla mia iperattiva smania di fare, e la mia inevitabile frustrazione per non riuscire a portare a termine le “37.489” cose che mi ero messa in testa di fare in zero attimi, mi diceva: “C’è un tempo per tutto!”. Io lo prendevo in giro, perché in cuor mio sapevo (e anche lui!) che me lo diceva più per giustificare sé stesso, il suo invidiabile piacere nell’assaporare la routine e la sua beata soddisfazione in una quasi immobile contemplazione del tempo che passa, della vita che prende forma e spessore senza bisogno di inutili, quanto dispendiosi, affanni e isterismi… si sa, gli opposti si attraggono…beh, almeno per un po’!

E a distanza di 20 anni, posso dire che forse, la sua maniera di vedere le cose non era poi così sbagliata… è una questione di carattere il come prendi le cose, ma oggi posso dire, per quel che mi riguarda, che è proprio vero che “c’è un tempo per tutto”…

In questi giorni sto pensando al tempo, e a noi stessi attraverso il tempo… Il tempo che passa è come un treno con destinazione “X”, molto lontana… Noi siamo i passeggeri, seduti al finestrino e vediamo i paesaggi cambiare e trasformarsi, abbassarsi o alzarsi temperature, svilupparsi evoluzioni di tonalità e sfumature di colori mentre giocano a rincorressi tra albe e tramonti… e poi, soprattutto, incontriamo tanti compagni di viaggio che arrivano nello scompartimento, tanto diversi tra loro… chi per brevi tragitti, chi per lunghi percorsi, chi addirittura ci accompagna per tutto il viaggio… belli, brutti, simpatici, antipatici, interessanti, rumorosi, invadenti, empatici, misteriosi, solidali, chiacchieroni, silenziosi, anonimi, affascinanti, improvvisamente e per sempre amici, improvvisamente e per sempre nemici… tutti straordinariamente importanti, perché inconsapevolmente, come chiavi magiche, aprono le porte a lati di noi stessi che silenziosi e addormentati, non si esprimerebbero e non ci farebbero conoscere la loro natura, il loro spessore, i loro limiti e le loro potenzialità…

Il tempo come un viaggio… breve o lungo che sia, grazie ai paesaggi che si dispiegano davanti ai nostri occhi e alle persone che incontriamo, è comunque costellato da evoluzioni emotive e da improvvise e inattese profonde intuizioni, da fortuiti momenti di profonda coscienza della realtà… c’è un tempo per tutto: un tempo per ridere, un tempo per piangere, un tempo per l’estroversione totale, un tempo per stare soli, un tempo per il lavoro duro, un tempo per il riposo, un tempo per sprizzare di energia, un tempo per dormire, un tempo per il gioco, un tempo per l’amore, un tempo per la tenerezza, un tempo per la rabbia, un tempo per la gioia, un tempo per il dolore, un tempo per la follia, un tempo per la saggezza e un tempo per capire che tutto, ma proprio tutto, e tutto insieme, è parte di noi….e soprattutto un tempo per accettare che dentro di noi c’è un grande bisogno di voler bene a tutti questi “tempi” così diversi tra loro, perché tutti sono espressione della nostra straordinaria complessità…

L’altro giorno Alan mi ha telefonato dal carcere “Barbarita!!! Ti do una notizia bellissima!!! La prossima settimana uscirò dal carcere, e quando esco voglio venire a Caranavi, al vostro progetto, per lavorare un po’ di tempo con voi al terreno! Volevo dirlo a te per prima…non lo sanno ancora i miei…ma volevo condividere con te questo momento, perché so che puoi capire la mia emozione”….sì, c’è un tempo per tutto, e il tempo più straordinariamente bello è quello della condivisione….

Vi abbraccio tutti…in qualunque momento del viaggio voi siate!

La vostra Barbara

PS: Buon anno, buon viaggio, buon incontro con i vostri “tempi” e la vostra interiorità!

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