venerdì 5 aprile 2013

Finalmente l'Illimani



Da: barbara magalotti <magababa67@hotmail.com>
Data: Fri, 5 Apr 2013 01:05:49 +0000
Oggetto: Umanità e vita


 
Finalmente l’Illimani si degna di mostrarsi senza nemmeno una nuvoletta di contorno… solo il cielo azzurro come sfondo e le montagne dell’altipiano  sulle quali si adagia come sdraiato su un divano… è proprio bella la vista dalla nostra casa di Plaza España!!! Sono innamorata dell'Illimani, e oggi è tanto bello che ho scattato qualche foto e ve le invio in allegato!
Finalmente le giornate sono assolate e calde: è finita la stagione delle piogge, quasi non me sono resa conto! Il cambio di clima mi fa pensare al passare del tempo, e all’avvicinarsi del momento del mio rientro in Italia… e a ricordarmelo sono anche i detenuti che in questi giorni (non so come e non so perché) mi cominciano a chiedere con la faccia triste “Torni in Italia anche quest’anno?”… mi si stringe il cuore! I bambini poi, che mi riempiono il cuore con i loro abbracci e le loro coccole (condite di pulci e pidocchi!
J) e mi dicono “No te vayas nunca hermanita!!!”, mi fanno venire il nodo alla gola! Ma ho ancora davanti tre settimane abbondanti e ricche di attività, per cui non mi voglio intristire già da ora!



José è già triste dal mese scorso, e certi giorni davanti al nostro consueto mate, piange dicendo che già sente la mia mancanza… e allora giù a piangere in due!!! Mi dispiace non potergli stare vicino nel prossimo futuro: tutto il procedimento penale a suo carico è stato azzerato e il processo ricomincerà daccapo senza tenere conto dei 4 anni e mezzo di detenzione preventiva che ha già scontato. Per José è durissima! Quest’anno ha passato il suo quinto compleanno in carcere, accusato di un reato che non ha commesso. Il senso di impotenza che mi prende certi giorni è molto forte. Tutto il caso è manipolato politicamente e non c’è nulla che noi “poveri umani” possiamo fare: CHE RABBIAAAAAAAAA!!!  La cosa è chiarissima: finché non cambierà il governo, José non uscirà di galera. Oggi sono passata a trovarlo, ed era ubriaco, perché si stava festeggiando l’uscita di prigione di Mario, un amico. Ho visto che non era aria e me ne sono andata… poi oggi pomeriggio José mi ha chiamata e si è messo a piangere disperato (e la disperazione era amplificata dalla sbronza), dicendomi che ha paura di non uscire più, che si sente solo e abbandonato dal sistema, che vede uscire tutti i suoi compagni e lui invece rimane sempre lì, che adesso me ne vado via anche io e lui si sente ancora più fragile… davvero non ho trovato neppure una parola di consolazione, sono stata solo ad ascoltarlo nel suo momento di disperazione, dicendogli, con il groppo alla gola e le lacrime agli occhi, che domani lo passerò a trovare...

Dai primi di marzo sto dando lezioni di italiano ad un gruppettino di detenuti (un belga, un boliviano, un colombiano, un argentino e un messicano…. CHE MIX!!!)… che ve lo dico a fare? Le lezioni sono una risata continua, ognuno legge l’italiano a modo suo, con il suo accento e la sua tonalità, però devo dire che sono diligenti e stanno prendendo davvero sul serio il corso, fanno i compiti diligentemente e seguono per bene tutte le correzioni che gli faccio… sono tenerissimi!!!! Li vedo arrivare con le loro scartoffie sottobraccio e appena ci incontriamo mi salutano con il “Buongiorno!”, mentre all’uscita già mi dicono “Ci vediamo martedì (o giovedì)!”.  Sono dei grandi!!!!

Durante questo mese c’è stato l’allarme meningite in carcere. Purtroppo una bambina di un anno e mezzo è morta e successivamente si è ammalato un bambino di 10 anni che ora è in ospedale. Non vi dico che panico si è diffuso nel carcere… il Ministero de Salud ha fatto una campagna di profilassi con antibiotici e alla fine di aprile è prevista la vaccinazione a tutta la popolazione carceraria… Con la equipe del Centro Educativo, prima della chiusura per le vacanze di Pasqua, abbiamo fatto la disinfezione totale di tutto il Centro, con acqua e varechina: non solo abbiamo pulito le pareti, i pavimenti, la cucina e il bagno, ma abbiamo anche disinfettato TUTTI I GIOCATTOLI, i libri, i materiali, gli stracci, gli asciugamani e ogni cosa presente nel Centro, TUTTO… UN DELIRIO!!!! Dal primo giorno di riapertura, controlliamo che i bambini entrino con le mani e a faccia pulite: anche perché ci sono stati 2 casi di epatite e dunque cerchiamo quanto meno di arginare il più possibile il propagarsi della malattia soprattutto in situazione di sovrappopolamento (situazione molto frequente nel nostro centro… siamo arrivati a ben 250 bambini iscritti!!!).

Poco prima di Pasqua il cappellano del carcere mi ha chiesto di aiutarlo per le cerimonie particolari che si sarebbero svolte: la messa con lavaggio dei piedi e la Via Crucis del venerdì santo. Per la messa del giovedì ho chiesto a 4 o 5 bambini se volevano partecipare facendosi lavare i piedi… ovviamente al momento clou della messa ho dovuto fare da vigile urbano della situazione per dipanare il traffico di bambini che si sono accalcati tutti sulle panche vicino all’altare per farsi lavare i piedi….si erano perfino già tolti le ciabatte e le scarpe e stavano lì, con le calze puzzolenti in mano… CHE FIGURA!!!! AHAHAHAHAHAHA!!! Alla fine sono riuscita a selezionarne 5, cosicché altri 7 posti potevano essere occupati dai detenuti, come di consueto… Per la via crucis 6 bambini hanno portato i ceri e uno teneva il secchiello dell’acqua santa che Padre José usava ad ogni stazione per benedire le Sezioni… ovviamente uno stuolo di bambini mi si sono appiccicati e mi seguivano, e ad ogni sezione il mare di bambini aumentava! Tutte le dita delle mie mani erano occupate ad agganciare un bambino e la Chelita ha voluto a tutti i costi salirmi in groppa, sulle spalle tenendosi ben salda avvolgendomi  con le mani la faccia!!! Un detenuto mi si avvicina e mi dice “Hai una bella croce pesante anche tu eh???” e un altro “Hermana Barbara… ma quanti figli hai????”…


Per Pasqua mi sono presa tre giorni di pausa per staccare e sono andata in Alto Beni, nella Comunità per alcolisti della Comunità Papa Giovanni XXIII, sperduta nella selva profonda. Come sempre il viaggio sulla Carrettera de la Muerte che porta verso lo Yungas è un terno al lotto… strade dissestate, tratti di fango inattraversabile o di appena un paio di metri di larghezza sul ciglio di strapiombi di kilometri, frane improvvise… le gomme dell’auto erano lisce come la seta (a volerle scartavetrare il risultato non sarebbe stato altrettanto raffinato!!!) e c.v.d. abbiamo bucato 2 volte, una delle quali il pneumatico è letteralmente esploso!!! E il cambio della ruota è avvenuto proprio all’ora del tramonto quando i mosquitos sono più inferociti che mai… ma davvero la bellezza del posto e la squisita accoglienza dei ragazzi della comunità hanno ripagato di tutte le fatiche!!! Per Pasqua ho cucinato pollo alla cacciatora per tutti in occasione del giorno di festa  e ci siamo leccati i baffi tutti quanti, perché è venuto davvero buono!! A parte che ovviamente, mentre lavoravo in cucina con il mitico don Juan, in mezzo agli odori e l’unto appiccicati sulle mani, uno stuolo di “polvorin” (microinsetti veramente  bastardissimi) mi hanno crivellata le braccia e le gambe di punture, noncuranti delle maniche lunghe e delle calze che ho tenuto nonostante 30 gradi e più… ma è lo scotto da pagare per stare nella selva preamazzonica!!!

Ed eccomi qua, pronta per affrontare questo ultimo periodo al Carcere San Pedro...
L’altro giorno pensavo alla gioia e alla soddisfazione che mi dà lo stare in mezzo a questa gente, all’amore che sento di ricevere… nonostante l’amarezza e lo sconforto profondo di certi momenti ( e vi assicuro che sono tanti!!!), non smetterò mai di ringraziare la vita per darmi l’opportunità di sentirmi così “piena” e “ricca” di quell’umanità con la quale ho il privilegio di mescolarmi, di interagire, di condividere esperienze ed emozioni profonde … GRACIAS A LA VIDA!!!!! J
 

Vi abbraccio tutti con affetto!
 

La vostra Barbara
     



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